Ultima modifica il 16 Marzo 2024
Ciao Mirko,
Sono Stefania, infermiera.
Mi permetto di scriverti utilizzando il «tu» perché cosi mi hai chiesto di fare.
È dal 24 gennaio che non scrivo più e di cose ne sono cambiate!
Prima fra tutte il fatto che ora puoi parlare; nonostante tu abbia ancora la tracheotomia, ora respiri e parli come hai sempre fatto.
L’unico supporto respiratorio che ora ti rimane è un po’ (poco) di ossigeno.
Tossisci bene e riesci ad espellere quasi autonomamente le secrezioni.
Questa mattina abbiamo parlato … mi hai detto che non vedi miglioramenti, che sei triste; mi hai detto che ieri ti è stato comunicato della morte dei tuoi genitori.
Mi spiace tanto per la tua perdita.
Ho cercato in ogni modo di farti capire che stai facendo passi da gigante verso la riabilitazione, ma ho capito che tu vuoi ritornare il Mirko di sempre nel più breve tempo possibile; lo posso anche comprendere, ma ho capito che tu non ricordi cosa hai passato.
Ti ho letto le prime pagine di questo diario e ho avuto l’impressione che, come mi hai detto, ti ha fatto piacere ricostruire la tua storia; che questo ti possa aiutare ad avere una prospettiva diversa rispetto alla tua ripresa.
Mi hai anche detto: «Non pensavo che bere un bicchiere d’acqua possa essere così piacevole!» ed io aggiungo che lo stai facendo da solo.
Tutto questo mi emoziona (come ti ho detto) in modo positivo: osservo miglioramenti ogni giorno che passa e mi auguro che anche tu possa essere consapevole dei grandi miglioramenti che stai facendo.
Più tardi ti porterò a fare un giro fuori dal reparto; non all’esterno perché oggi fa ancora troppo freddo!
Alè Mirko, sei sulla buona strada!
Stefania